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Rischio bancarotta per concessioni reiterate e indiscriminate di finanziamenti

/ REDAZIONE

Venerdì, 4 maggio 2018

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La Cassazione n. 18517/2018, in relazione alla fattispecie di bancarotta fraudolenta patrimoniale, ha precisato che non possono essere ritenuti penalmente irrilevanti comportamenti che si pongono in contrasto con le finalità del corretto esercizio del credito.
Vi è una profonda differenza fra il rischio fisiologico d’impresa, che qualifica i contratti in genere e alcuni in particolare, in relazione alla struttura e al paradigma normativo, rispetto al rischio riconducibile alla patologia del rapporto, poiché eccede i limiti previsti e si situa entro parametri anomali di carattere oggettivo.

La condotta sanzionata dall’art. 216 comma 1 n. 1 del RD 267/1942 – e, per le società, dall’art. 223 comma 1 del RD 267/1942 – non è quella di avere cagionato lo stato di insolvenza o di avere provocato il fallimento, bensì quella di depauperamento dell’impresa, consistente nell’averne destinato le risorse a impieghi estranei all’attività dell’impresa medesima.

La fattispecie è disegnata come reato di pericolo e, più propriamente, come reato di pericolo concreto; l’imprenditore deve considerarsi sempre tenuto a evitare l’assunzione di condotte tali da esporre a possibile pregiudizio le ragioni dei creditori, non nel senso di doversi astenere da comportamenti che abbiano in sé margini di potenziale perdita economica, ma da quelli che comportino diminuzione patrimoniale senza trovare giustificazione nella fisiologica gestione dell’impresa.

Rileva, quindi, ai fini della fattispecie in questione la concessione reiterata e indiscriminata di credito da parte di una banca, per somme ingiustificate e ingentissime, in violazione delle regole di sana e prudente gestione bancaria, con correlativa dissipazione delle risorse patrimoniali e finanziarie. In particolare, nella specie, i destinatari di tali finanziamenti erano titolari di imprese non affidabili, che avevano presentato piani aziendali improbabili ed erano gravati da posizioni già incagliate o in sofferenza, che non potevano essere in grado di ripianare fisiologicamente, attraverso le normali dinamiche banca/cliente.

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