La decisione sull’Ordine di Roma non può produrre effetti sugli altri 54 Ordini
Gentile Redazione,
facendo seguito alle comunicazioni inoltrate dal dottor Civetta agli iscritti dell’Ordine di Roma, per amor di verità e di giustizia vogliamo fare chiarezza sullo stato in cui si trova oggi l’Ordine di Roma, del tutto diverso da quello in cui si trovano gli altri Ordini locali.
Il Consiglio nazionale decidendo, in sede di rinvio, a seguito dell’interpretazione data dalla Cassazione sul divieto del terzo mandato consecutivo nella carica di Presidente e Consigliere di un Ordine locale, ha, ovviamente, dichiarato la ineleggibilità del dottor Mario Civetta a Presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma escludendo di conseguenza la sua lista.
Ciò comporta lo scioglimento di diritto dell’intero Consiglio dell’Ordine di Roma, tant’è che il Consiglio nazionale che ha deciso, quale giudice speciale, ha trasmesso il provvedimento al Ministero della Giustizia per il dovuto commissariamento, checché ne pensi il dottor Civetta, che non appare ancora rassegnato, pur dopo le sentenze della Corte di Cassazione e la decisione del Consiglio nazionale in sede di rinvio.
Nessun rilievo giuridico – a nostro avviso – può darsi all’identica situazione in cui si trovano altri 54 Ordini in Italia, per la semplice considerazione che non è stata promossa alcuna iniziativa giudiziaria nei termini di legge, quando è noto che la sentenza, per la legge italiana, produce effetti solo tra le parti.
Daniela Saitta
Rappresentante dei ricorrenti
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