Ai fini IVA utility token tendenzialmente assimilabili ai voucher
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 14 pubblicata ieri, si è occupata del regime fiscale (IRES, IRAP ed IVA) relativo alla offerta di token digitali, esaminando il caso di una società che intende emettere un “utility token” – ovvero un token che consente al possessore di ottenere dei beni o servizi – e venderlo al pubblico attraverso una “Initial Coin Offering” (ICO).
L’Agenzia ha evidenziato in via generale che le Initial Coin Offerings (ICO) costituiscono una forma di finanziamento, utilizzata da start up o da soggetti che intendono realizzare un determinato progetto, resa possibile tramite la tecnologia blockchain.
Ai fini dell’applicazione dell’IVA, con riferimento alla cessione degli utility token da parte della società verso corrispettivo a privati consumatori, l’Agenzia ritiene che gli stessi presentino caratteristiche tali da essere tendenzialmente assimilati ai voucher, quali strumenti che conferiscono al detentore il diritto a beneficiare di determinati beni e/o servizi.
Per quanto riguarda, invece, il trattamento ai fini IVA della cessione (cambio) della criptovaluta (bitcoin o ethereum) detenuta dalla società, in valuta corrente, l’Agenzia rinvia alla risoluzione n. 72/2016 che, recependo l’orientamento della Corte di Giustizia Ue (causa C-264/14), esenta da IVA le operazioni di cambio tra valuta virtuale (criptovaluta) versus valuta tradizionale e viceversa.
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