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Doppia scissione asimmetrica preceduta dalla donazione delle quote della società non abusiva

/ REDAZIONE

Sabato, 30 marzo 2019

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Con la risposta a interpello n. 89 pubblicata ieri, l’Agenzia delle Entrate è tornata sul tema delle valutazioni anti-abuso di un’operazione attuata attraverso due scissioni parziali asimmetriche, previa donazione di quote della società.

L’Amministrazione finanziaria sul caso di specie afferma che le due donazioni e le due scissioni parziali asimmetriche a favore di un’unica beneficiaria non costituiscono, nel loro complesso, una condotta abusiva ai sensi dell’art. 10-bis della L. 212/2000.

Nel dettaglio, la fattispecie rappresentata dall’istante – consistente in due scissioni parziali asimmetriche e in due donazioni da parte dei genitori nei confronti dei figli – non comportano il conseguimento di alcun vantaggio fiscale indebito, poiché non viene ravvisato alcun contrasto con la ratio di disposizioni tributarie o con i principi dell’ordinamento tributario.

Le scissioni in esame, precedute da una donazione delle quote di partecipazione detenute nelle società scindende da parte dei genitori ai propri figli e seguite dalla donazione delle quote delle scindende post scissione sempre in favore dei figli appaiono, infatti, operazioni fisiologiche per consentire il ricambio generazionale e la separazione nella gestione delle aziende di famiglia da parte dei figli.

La circostanza, poi, che sarà effettuata in meno di un anno una seconda donazione non comporta alcun conseguimento di vantaggio fiscale di cui valutare la natura indebita, considerato che non sarebbero emersi vantaggi fiscali qualora si fosse optato per un’unica donazione nelle more delle due operazioni di scissione parziali asimmetriche.

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