La scelta di bilancio indirizza la normativa fiscale
Dall’utilizzo di alcune voci previste dalla normativa bilancistica non può che derivare l’applicazione, per le somme ivi indicate, della disciplina fiscale prevista per la voce prescelta.
Il caso affrontato dalla Cassazione n. 9237, depositata ieri, stabilisce che il legislatore fiscale introduce regole tese a consentire al Fisco, a salvaguardia della tendenziale derivazione civilistica del bilancio, di acquisire la base di tassazione con un certo automatismo.
Prive di pregio vengono considerate le argomentazioni addotte dalla sentenza impugnata (che si era pronunciata su un complesso caso inerente ai fondi rischi di un istituto di credito), che, in contrapposizione a quanto affermato, ha sancito che il bilancio può essere interpretato con un criterio contrattualistico, secondo la “volontà” della società.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41