AIDC: «Il DL Sblocca cantieri danneggia i contribuenti»
La norma che prevede l’esclusione dagli appalti pubblici per le imprese non in regola con gli obblighi di pagamento di imposte e contributi, contenuta nel DL 32/2019 (c.d. “Sblocca cantieri”), è “semplicemente illegittima”. La denuncia arriva dall’AIDC che in un comunicato stampa diffuso ieri parla di “un’ulteriore avanzata di un regime di polizia tributaria del tutto estraneo al dettato costituzionale”.
Il problema sta nel fatto che la norma contempla come causa di esclusione anche i debiti tributari e contributivi non definitivamente accertati. “È del tutto evidente – si legge nella nota dell’associazione sindacale – che non può essere considerato debitore un soggetto per il quale una data pretesa impositiva non sia stata ancora definitivamente accertata”.
Le stesse direttive europee 23 e 24/2014, ricorda il sindacato, “pur dettando specifiche regole a tutela della trasparenza negli affidamenti e della libera concorrenza, prevedono la possibilità di escludere gli operatori economici dagli appalti solo quando vi sia intervenuta una decisione giudiziaria e amministrativa definitiva e vincolante, e a condizione che l’inadempimento sia di rilevante entità”.
Secondo il sindacato, si tratterebbe di un ulteriore esempio di mancato rispetto dei dettami dello Statuto del Contribuente che, così come le norme costituzionali, prevede “diritti e doveri” non solo per imprese e cittadini, ma anche per l’Amministrazione finanziaria: “È inammissibile – commenta Andrea Ferrari, Presidente dell’AIDC – che il cittadino sia per definizione dalla parte del torto e che i diritti e i poteri siano tutti nelle mani di organi verificatori ed accertatori. Nei Paesi in cui questo accade si addiviene innegabilmente a una dittatura tributaria. Comprendiamo e auspichiamo lo sforzo contro l’evasione fiscale, ma nessuna necessità di gettito può giustificare l’abbandono della civiltà giuridica”.
L’associazione aveva già espresso “forti perplessità” sui decreti di fine anno, che assegnavano “nuovi e in parte ingiustificati poteri” alla Guardia di Finanza, come “il libero accesso alle informazioni e ai movimenti bancari ai fini delle valutazioni di impatto e della quantificazione e del monitoraggio dell’evasione fiscale, unitamente alla facoltà di procedere direttamente alla presentazione al Presidente della Commissione Tributaria Provinciale dell’istanza di accoglimento di misure cautelari amministrative”.
In questo contesto, si aggiunge la norma contenuta nel decreto “Sblocca cantieri”, che l’AIDC auspica possa essere modificata nel corso dell’iter di conversione in legge. La speranza dell’associazione è che la misura venga interamente riformulata, eliminando la parte della disposizione che non consente di escludere dal novero delle irregolarità tributarie e previdenziali i debiti solo potenziali, oggetto di regolare impugnazione, sino a che non sia intervenuta una sentenza definitiva, e introducendo un criterio quantitativo di significatività del debito, così come previsto dalle direttive europee.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41