ACCEDI
Giovedì, 1 maggio 2025

FISCO

Poco pragmatismo sul limite al contante in chiave anti evasione

Tetti esagerati non frenano l’evasione laddove comunque non si fattura, al massimo frenano i consumi laddove comunque si sarebbe fatturato

/ Maurizio MEOLI e Enrico ZANETTI

Giovedì, 17 ottobre 2019

x
STAMPA

download PDF download PDF

La proposta di ridurre il tetto massimo di utilizzo del contante, nei trasferimenti di denaro, dagli attuali 3.000 euro a 1.000 euro (subito o con una riduzione per step progressivi e una fase intermedia a 2.000 euro), sta alimentando un dibattito notevole all’interno della stessa compagine di Governo e della maggioranza che lo sostiene.

L’introduzione in Italia di un “tetto al contante” risale al lontano 1991, quando il DL 143/91 introdusse la soglia massima di 20 milioni di lire.

Tale limite fu poi elevato a 12.500 euro alla fine del 2002, durante il Governo Berlusconi II, con un “semplice” decreto ministeriale (DM 17 ottobre 2002), per poi venire abbassato a 5.000 euro in occasione del varo da parte del Governo Prodi II del DLgs. 231/2007, con il quale fu

...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU