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La detrazione IRPEF per start up innovative spetta per intero anche in caso di comunione

/ REDAZIONE

Mercoledì, 27 maggio 2020

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Con la risposta a interpello n. 146, pubblicata ieri, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che, in caso di regime di comunione legale, la detrazione IRPEF per investimenti in start up innovative spetta comunque soltanto al soggetto che ha effettuato il conferimento agevolato.

Nella fattispecie in esame, una persona fisica, unico sottoscrittore di quote societarie di una start up innovativa, si chiede se possa fruire della detrazione riconosciuta dall’art. 29 comma 1 del DL 179/2012 indipendentemente dal regime di comunione legale con il coniuge.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, per la fruizione della detrazione IRPEF occorre fare riferimento ai principi generali validi in tema di oneri detraibili, relativi all’effettivo sostenimento della spesa e all’idonea documentazione della stessa, a nulla rilevando né la composizione degli assetti patrimoniali all’interno della famiglia, né la circostanza che i relativi redditi sono imputati pro quota in ragione del regime di comunione legale.

Nel caso in esame, quindi se il soggetto risulta essere il solo sottoscrittore dell’investimento ed è in possesso della documentazione che comprovi l’operazione cui il beneficio in questione è connesso (cfr. circ. Agenzia delle Entrate n. 16/2014, § 6.6), la detrazione spetterà allo stesso per intero ove abbia effettivamente sostenuto l’intera spesa dell’investimento, indipendentemente dalla circostanza che, per effetto del regime della comunione legale, la titolarità giuridica delle quote appartenga, per il 50%, alla moglie.

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