Anche ad aprile indennità di 600 euro ai professionisti
Il decreto attuativo necessario per sbloccare le indennità di aprile e far partire le erogazioni in favore dei professionisti iscritti a Cassa è stato firmato ed è ora al vaglio della Corte dei Conti, da cui si aspetta il via libera in tempi brevi.
L’annuncio arriva dalla Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, intervenuta questa mattina agli Stati Generali delle professioni.
La titolare del Ministero del lavoro ha ricordato che le indennità spetteranno a una platea più ampia rispetto a quella prevista per i bonus di marzo, dato che sono stati ricompresi anche i soggetti che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato e, di conseguenza, non vantano una iscrizione esclusiva alla loro Cassa di previdenza. Rimangono fuori, invece, i pensionati, anche quelli che percepiscono importi molto bassi, perché, ha spiegato Catalfo, gli indennizzi sono “strutturali, pensati solo per i lavoratori”.
Vengono confermati i 600 euro per il mese di aprile, di cui beneficeranno oltre 500 mila professionisti (a marzo sono arrivate 472 mila richieste, a cui vanno aggiunte quelle di chi ha contratti a tempo determinato), ma “servirà un altro decreto interministeriale per sbloccare le indennità di maggio”. In questo caso, il contributo salirà a mille euro, per un totale complessivo (nei mesi di marzo, aprile e maggio) di 2.200 euro.
I 2.200 euro, ha commentato Catalfo, “sono una certezza”. Nessuna certezza, invece, per ciò che riguarda i contributi a fondo perduto previsti dall’art. 25 del decreto Rilancio, da cui al momento i professionisti sono stati esclusi. Su questo tema, la titolare del Ministero del Lavoro non si è voluta esprimere, perché “non di diretta competenza” del suo dicastero.
Lo ha fatto, invece, il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenuto subito dopo. “Stiamo lavorando – ha spiegato – per migliorare il decreto Rilancio. C’è una maggioranza trasversale che vuole rafforzare le misure a favore dei liberi professionisti e credo che sia giusto farlo. Vedremo quello che accadrà, ma i professionisti non sono stati esclusi da tutto. Ad esempio, l’intervento sull’IRAP riguarda molto spesso anche gli studi professionali. Rafforzare quelle misure è un obiettivo e una volontà politica anche del Governo”.
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