Scissione e cessione di ramo d’azienda possono integrare la bancarotta
La Cassazione ha ribadito che ciò avviene se le condotte sono volutamente depauperatorie del patrimonio aziendale e pregiudizievoli per i creditori
Anche condotte apparentemente lecite, o addirittura regolamentate dall’ordinamento – come la scissione societaria e la cessione di un ramo d’azienda –, possono integrare un reato di bancarotta ai sensi del RD 267/1942, quando queste si rivelino volutamente depauperatorie del patrimonio aziendale e pregiudizievoli per i creditori, non essendo le tutele previste dagli artt. 2506 e ss. c.c. di per sé idonee a escludere ogni danno o pericolo per le ragioni creditorie.
Tale assunto, già più volte affermato dalla giurisprudenza, è stato ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 27930 depositata ieri.
I giudici di legittimità hanno qui annullato con rinvio la precedente assoluzione per il delitto di bancarotta societaria attuata attraverso operazioni dolose ai sensi dell’art. ...
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