La strada per automatizzare gli studi e concentrarsi sulla consulenza è ancora lunga
Egregio Direttore,
leggo con molto interesse i contributi sull’intelligenza artificiale e automatizzazione degli studi che anche voi pubblicate. L’idea è di robotizzare il robotizzabile e concentrarsi sulla consulenza a valore aggiunto. Devo constatare che la strada è ancora lunga.
Tre esempi.
Il primo riguarda i corrispettivi. È noto che i registratori di cassa telematici (RT) inviano i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Se i clienti ci hanno delegato, possiamo scaricare gli XML (inviati dai registratori di cassa alle Entrate) dal portale dell’Agenzia e importare i dati nel software di contabilità.
Chiedo alla software house: “non è possibile fare in modo che il vostro software scarichi i dati in automatico dall’Agenzia?”
Risposta: stiamo insistendo da tempo ma l’Agenzia delle Entrate non ce lo consente.
Come è noto, le software house gestiscono dei portali intermedi (degli hub digitali) dai quali transitano le fatture elettroniche.
Per esempio, un cliente emette delle fatture utilizzando un certo software, il software invia le fatture all’hub della software house, questo hub manda le fatture al SdI e anche al software dello studio.
Chiedo alla software house: “Non è possibile veicolare anche i corrispettivi verso questo hub (come avviene con le fatture) in modo che oltre che andare verso l’Agenzia vengano «mandati» anche al software di studio?”
Risposta: “I corrispettivi usano un canale diverso dal SdI, per cui non è possibile”
Poi chiedo alle colleghe: “Comunque, scaricate l’XML dal portale dell’Agenzia (o ve lo fate dare dal cliente se il RT produce anche il file «per il commercialista»), vero”?
Risposta: “Ci avevamo provato ma abbiamo abbandonato. Il cliente «batte scontrino» su parecchi «reparti» cui corrispondono diverse contropartite di ricavo in contabilità. L’importazione del file XML scrive su una sola contropartita e ci tocca riaprire tutti i movimenti per spacchettare i ricavi. Tanto vale fare come si faceva”
C’è una apertura…
La software house ci dice che sta lavorando su una sorta di XML esteso che potrebbe contenere i dati che ci servono (per esempio le diverse contropartite di ricavo).
Certo ci vuole un RT che parla col software della nostra sw house, che fa un XML per noi (arricchito) e uno per l’Agenzia.
Chissà…
Il secondo esempio riguarda le banche.
Molti software consentono di importare i movimenti bancari da un file CBI.
Ci abbiamo provato.
Primo ostacolo: molti clienti (i piccoli) hanno l’home bank gratuito, che non consente di scaricare i file CBI, ci vuole l’home banking a pagamento.
Secondo ostacolo: il cliente deve entrare nell’home banking (a pagamento) e scaricare i file CBI e mandarceli, non tutti hanno voglia di farlo. Ho chiesto a più banche: “Non è possibile fare in modo che sulla base di un meccanismo di delega simile a quello del cassetto fiscale i nostri software di studio possano scaricare dai vostri server i file CBI dei nostri clienti?”. Mi hanno guardato (in senso metaforico, il colloquio era telefonico) come fossi un marziano.
Terzo ostacolo: se tengo la contabilità in tempo reale (per alcuni clienti lo facciamo, si registrano i movimenti giorno per giorno) ed i movimenti non sono molti si fa prima a fare come si faceva (e con più efficienza) che aspettare fine mese, chiedere al cliente di scaricare il file CBI e mandarcelo.
Sob…
Il terzo esempio riguarda le fatture elettroniche.
Certo qualche ottimizzazione c’è stata…
Ma anche qui siamo lontani.
I software di importazione abbinano il fornitore alla contropartita di costo, ma se da un fornitore compro cose diverse e non sempre le stesse necessita un passaggio manuale.
Pochi software (mi risulta) fanno una gestione ottimizzata della contabilità analitica (per cui bisogna riaprire i movimenti per aggiungere le informazioni mancanti).
L’idea era che alcuni campi dell’XML potessero servire per negoziare un utilizzo condiviso col fornitore (se tu mi scrivi una certa cosa in quel TAG il mio software importa la tua fattura e la contabilizza in un certo modo) ma non ne ho ancora visto alcuna applicazione pratica.
Credo ci vorrà ancora molto tempo.
E vedo che mediamente il risparmio di tempo, rispetto a quando era tutto manuale, non è così significativo come taluni dicevano, anche se i clienti sono convinti che sia tutto automatico e non capiscono perché ci vogliano tutte quelle ore di lavoro che rendicontiamo.
Ferruccio Covio
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova
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