L’improvvisa richiesta di canoni arretrati può essere esercizio abusivo del diritto
Sono dovuti solo i canoni di locazione successivi alla prima formale domanda di pagamento
Con la sentenza del 14 giugno 2021 n. 16743, la Corte di Cassazione ha rinvenuto la violazione del principio di buona fede in una fattispecie inedita, ossia l’improvvisa richiesta di integrale pagamento dei canoni di locazione, non ancora prescritti, effettuata dal locatore molto tempo dopo la scadenza.
Il caso oggetto di decisione riguardava la richiesta di corrispondere i canoni maturati tra il 2004 e il 2013, relativi a un immobile abitativo, effettuata dalla società locatrice al conduttore, socio della medesima e figlio del socio di maggioranza. La domanda di adempimento da parte della srl giungeva nel momento in cui il socio usciva dalla compagine sociale e i rapporti con il socio di maggioranza (padre del conduttore) si erano incrinati per vicende estranee alla conduzione della società
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