A rischio riqualificazione il procacciamento d’affari ripetuto nel tempo
L’attività di procacciatore deve avere natura sporadica e occasionale per non inquadrarsi in contratto d’agenzia
Nell’ambito dell’attività di intermediazione, profili di incertezza possono riguardare il corretto inquadramento del rapporto in un contratto di agenzia piuttosto che in quello del procacciamento d’affari.
Tenuto conto della similarità delle due figure contrattuali, nel tempo la giurisprudenza ha individuato una serie di indicatori che contribuiscono a distinguere gli agenti dai procacciatori di affari (Cass. 23 aprile 2009 n. 9686).
Con riferimento ai primi, si osserva che il rapporto che si instaura con l’imprenditore-preponente è caratterizzato dalla continuità e dalla stabilità. Infatti, l’agente assume stabilmente, ai sensi dell’art. 1742 c.c., l’impegno di promuovere la conclusione di contratti con terzi, per conto del preponente, nell’ambito
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