Difficile per il sindaco recuperare i compensi dalla società fallita
In caso di eccezione di inadempimento da parte del curatore ricade sul controllore l’onere di provare il corretto adempimento della prestazione
In caso di fallimento della società, il sindaco potrebbe essere in grado di recuperare i compensi che non gli sono stati pagati solo se capace di provare il corretto adempimento dei propri obblighi di controllo. Ove, infatti, la curatela opponga alla domanda di insinuazione al passivo l’eccezione di inadempimento, viene a gravare sul sindaco stesso l’onere di dimostrare il diligente svolgimento della propria prestazione professionale.
Sono queste le indicazioni desumibili dalla lettura dell’ordinanza n. 34433 della Cassazione, depositata ieri.
Nel caso di specie, in seguito al fallimento di una spa, uno dei sindaci (o meglio, la moglie, quale “cessionaria” del credito) richiedeva l’insinuazione al passivo con privilegio, ex art. 2751-bis comma 1 n. 2 c.c., ...
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