«Resti» da gestire nel concambio di fusioni e scissioni tra società di tipo azionario
Si pone la questione dei valori frazionari di azioni che, in base al rapporto, andrebbero assegnati ai soci delle società fuse o incorporate o della scissa
Quando le società partecipanti e/o risultanti alla fusione o alla scissione sono società il cui capitale è espresso in forma azionaria (spa, sapa o cooperativa per azioni), può determinarsi il problema della gestione dei c.d. “resti”, ossia i valori frazionari di azioni che, sulla base del rapporto di cambio determinato, dovrebbero essere assegnati ai soci delle società fuse o incorporate o della società scissa.
Nel diverso caso in cui le società partecipanti e/o risultanti alla fusione o alla scissione non siano società di tipo azionario la questione dei “resti” non si pone.
Sul punto si osserva che, anche per quanto concerne le srl, sin dalla riforma del diritto societario attuata dal DLgs. 6/2003 è stato eliminato qualsiasi riferimento al valore unitario delle quote
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