Lavoro da remoto con rischio stabile organizzazione
Da rivedere contrattualistica e forme di svolgimento dell’attività al fine di evitare contestazioni da parte degli Uffici
Uno dei punti in cui le Convenzioni internazionali ed i relativi Commentari stanno mostrando la loro inadeguatezza a rappresentare i fenomeni attualmente in corso è quello del regime fiscale dei lavoratori da remoto.
Ci si riferisce non tanto alla fiscalità del lavoratore, per il quale vale in genere il principio della territorialità legata alla localizzazione fisica, quanto piuttosto al tema della configurabilità della casa di abitazione del remote worker quale stabile organizzazione dell’impresa estera per la quale il soggetto lavora, analizzato per sommi capi anche dalla prassi dell’Agenzia delle Entrate con riferimento ai lavoratori impatriati (circolare n. 33/2020, § 7.5).
Il Commentario all’art. 5 del modello OCSE di Convenzioni contro le doppie imposizioni (§ 18, penultimo ...
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