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IMPRESA

Dolo dell’amministratore che ignora i richiami del collegio sindacale nella bancarotta

Concorso del socio nella rappresentazione a creditori e organi di controllo di una situazione contabile e finanziaria inveritiera

/ Maria Francesca ARTUSI

Martedì, 27 settembre 2022

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In tema di bancarotta societaria, il dolo presuppone una volontà volta al dissesto. Non si tratta di intenzionalità rispetto all’insolvenza, bensì di una consapevole rappresentazione della probabile diminuzione della garanzia dei creditori e del connesso squilibrio economico. Tale principio è già stato enunciato più volte dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. nn. 50489/2018, 42257/2014 e 23091/2012). La sentenza della Cassazione n. 36336, depositata ieri, lo applica in un’ipotesi in cui la condotta illecita era stata posta in essere, dall’amministratore di diritto di concerto con il socio e fratello, allo scopo, dapprima, di ottenere l’ammissione a delle licenze televisive, e, conseguentemente, di continuare l’attività, rappresentando a creditori e organi

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