Se sanata entro il 28 febbraio dichiarazione infedele meno costosa
Si pagano solo 27,78 euro per l’infedeltà, ma occorre ravvedere gli omessi versamenti
Sono variegate le fattispecie in cui la condotta del contribuente può realizzare una dichiarazione infedele: per citare le più comuni, basti pensare alla deduzione di costi non inerenti o non documentati, all’omessa tassazione di ricavi oppure alla dichiarazione di componenti reddituali in violazione della competenza fiscale.
L’infedeltà dichiarativa è punita, nella misura base, con una sanzione dal 90% al 180% dell’imposta dovuta (art. 1 comma 2 del DLgs. 471/97).
Nonostante la problematica non sia affrontata dal legislatore, l’Agenzia delle Entrate, nella circolare 12 ottobre 2016 n. 42, ha equiparato la dichiarazione infedele ravveduta nei 90 giorni ad una dichiarazione inesatta punibile ai sensi dell’art. 8 del DLgs. 471/97, con pena fissa da 250 euro a 2.000
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