Possibile falsità in atto pubblico per la Certificazione Unica non veritiera
La falsa attestazione incide sul conseguente atto del Fisco, che assume rilevanza giuridica nel rapporto pubblicistico col contribuente
La Certificazione Unica non ha valore di atto pubblico, tuttavia la sua falsificazione può integrare il reato di falsità ideologica ai sensi dell’art. 483 c.p. Tale disposizione prevede che sia punibile con la reclusione fino a due anni chiunque attesti falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità.
La sentenza n. 36773, depositata ieri dalla Cassazione, pur confermando la natura non pubblicistica della certificazione in questione, non esclude l’astratta configurabilità del reato citato. Nel caso di specie, al legale rappresentate di una srl unipersonale era stato contestato di aver attestato falsamente nella certificazione unica di aver corrisposto quanto dovuto a titolo di trattamento di fine rapporto nei confronti
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