Accessibili al lavoratore i dati personali contenuti nella relazione investigativa
Per il Garante Privacy il datore di lavoro è obbligato a fornire al dipendente l’accesso ai propri dati anche se non raccolti dal titolare del trattamento
Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 290 del 6 luglio scorso, reso noto con la newsletter n. 509 pubblicata ieri, ha sancito il diritto del lavoratore all’accesso ai propri dati personali, comprendendo tra questi anche i dati contenuti nella relazione dell’agenzia investigativa incaricata dal datore di lavoro di raccogliere informazioni sul dipendente.
Con l’ordinanza-ingiunzione in commento il Garante Privacy ha accertato l’illiceità del trattamento dati effettuato dall’azienda datrice di lavoro irrogando alla stessa una sanzione pecuniaria pari a 10.000 euro.
Nella vicenda in esame, il dipendente, a seguito del ricevimento di una contestazione disciplinare (con riferimento, tra l’altro, ad attività extralavorative) nonché
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