Il convivente che lavora nell’impresa familiare ha gli stessi diritti del coniuge
Per la Corte Costituzionale è illegittima la previsione di regimi di tutela differenziati
La Consulta, con la sentenza n. 148 pubblicata ieri, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 230-bis comma 3 c.c., nella parte in cui: non include il convivente more uxorio nel novero dei “familiari” che, a fronte dell’attività lavorativa prestata, in modo continuativo, nella famiglia e nell’impresa familiare, acquistano i diritti di cui al comma 1; non prevede come “impresa familiare” quella in cui collabora anche il convivente di fatto.
Il suesposto dictum ha, inoltre, portato con sé la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 230-ter c.c., il quale, dal 2016 a oggi, ha riconosciuto al convivente di fatto che presta la propria attività lavorativa nell’ambito dell’impresa familiare una tutela più ...
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