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La Commissione Finanze della Camera chiede il ravvedimento speciale anche per il CPB 2025-2026

/ REDAZIONE

Giovedì, 8 maggio 2025

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Lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, contenzioso tributario e sanzioni tributarie, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 13 marzo scorso (si veda “Più tempo per l’adesione al concordato preventivo biennale” del 14 marzo 2025), ha incassato ieri i pareri di tre su quattro delle Commissioni parlamentari competenti. 

Le Commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno dato parere favorevole con osservazioni, mentre la Commissione Bilancio del Senato ha espresso parere non ostativo, sempre con osservazioni. Dovrebbe invece ancora arrivare il parere della sesta Commissione di Palazzo Madama, la cui riunione ieri si è conclusa col rinvio dell’esame dello schema di DLgs. 

La Commissione Finanze della Camera chiede al Governo di valutare l’opportunità di prevedere, anche per i soggetti che aderiranno al concordato preventivo per il biennio 2025-2026, la possibilità di potersi avvalere del ravvedimento speciale per gli anni pregressi, estendendo inoltre gli effetti all’anno di imposta 2023.

Le osservazioni contenute nel parere della Commissione Finanze della Camera riguardano anche lo status di AEO, il delitto di contrabbando, l’efficacia delle sentenze penali nel processo tributario di merito e di legittimità. 
Inoltre, viene chiesto di escludere, a decorrere dal 31 dicembre 2025, l’applicazione della sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori, introdotta dall’art. 67 comma 1 del DL 18/2020, agli atti impositivi emessi dall’Agenzia delle Entrate.

Infine, sul versante IVA, si chiede di prevedere un termine trimestrale, anziché mensile, entro il quale i soggetti forfetari possono procedere con il versamento dell’IVA relativa agli acquisti sottoposti al regime del reverse charge. Ciò al fine di consentire ai soggetti di ridotte dimensioni di fruire dei termini riconosciuti agli operatori più strutturati, che applicano il regime della liquidazione IVA trimestrale.

La Commissione Bilancio del Senato chiede invece di valutare l’opportunità di assicurare, anche in via normativa, la continuità dell’efficacia dell’istituto della definizione agevolata delle sanzioni in caso di autotutela parziale da parte dell’Amministrazione finanziaria, di cui all’art. 17-bis del DLgs. 472/97.

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