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LAVORO & PREVIDENZA

Definita la programmazione dei flussi di ingresso 2026/2028

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che regola per il prossimo triennio l’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri

/ Luca MAMONE

Venerdì, 17 ottobre 2025

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Il DPCM 2 ottobre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 ottobre scorso, definisce la programmazione dei flussi di ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028.

Come precisato nel provvedimento in esame, la determinazione degli ingressi per il citato triennio è avvenuta tenendo innanzitutto conto di quote preferenziali riservate ai lavoratori provenienti da Stati che promuovono campagne informative in merito ai rischi derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari. Inoltre, è stato considerato il mantenimento di una quota specifica per gli addetti al settore dell’assistenza familiare e la previsione di ingressi in Italia, per motivi di lavoro autonomo, di lavoratori che hanno per ascendente fino al terzo grado un cittadino o ex cittadino italiano e che sono residenti in Venezuela o in uno degli ulteriori Paesi individuati da un apposito decreto.

Criteri specifici vengono poi individuati per gli ingressi al di fuori delle quote, legati ad esempio ad un intervento legislativo volto a disciplinare ingressi per lavoro subordinato non stagionale nel settore dell’assistenza familiare a favore di persone con disabilità.

Sotto il profilo quantitativo, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote complessive:
- 164.850 unità per l’anno 2026;
- 165.850 unità per l’anno 2027;
- 166.850 unità per l’anno 2028.

Per quanto riguarda gli ingressi per lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo, l’art. 6 del DPCM in commento individua come destinatari i seguenti settori: agricoltura, silvicoltura e pesca; industrie alimentari, delle bevande e del tabacco; industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature; industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo; altre industrie; costruzioni; commercio all’ingrosso e al dettaglio; servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici; servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio; servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone; sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati; altri servizi.

Per quanto riguarda il lavoro autonomo, 500 unità annue sono riservate a:
- imprenditori che attuano un piano di investimento che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di 3 nuovi posti di lavoro;
- liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni;
- titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo ex DM 850/2011;
- artisti noti o di fama, ingaggiati da enti pubblici o privati;
- cittadini stranieri che intendono costituire start up innovative.

Per quanto riguarda le quote per lavoro stagionale, l’art. 7 del DPCM 2 ottobre 2025 ammette in Italia ingressi per motivi di lavoro subordinato nei settori agricolo e turistico.

Tra le varie ripartizioni, la norma in commento consente l’ingresso di cittadini provenienti da Paesi con i quali sono in vigore (o verranno sottoscritte) specifiche convenzioni in ambito migratorio, entro le seguenti quote: 88.000 unità per l’anno 2026; 89.000 unità per l’anno 2027; 90.000 unità per l’anno 2028.
Altre quote sono poi previste per i cittadini lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza e apolidi o rifugiati riconosciuti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Si sottolinea che la medesima disposizione prevede altresì l’ingresso di lavoratori subordinati non stagionali nel settore dell’assistenza familiare entro le seguenti quote: 13.600 unità per il 2026; 14.000 unità per il 2027; 14.200 unità per il 2028.
Ulteriori quote di ingresso di carattere stagionale sono poi riservate per cittadini stranieri appartenenti a categorie imprenditoriali o libero-professionali.

Operativamente, ai sensi dell’art. 8 del DPCM 2 ottobre 2025, la presentazione della richiesta di nulla osta al lavoro per gli ingressi nell’ambito delle quote determinate dal medesimo provvedimento è preceduta dalla fase di precompilazione dei moduli di domanda, che si svolgerà nel periodo temporale e per la durata definiti con un’apposita circolare interministeriale.

Per le quote del 2026, le domande di nulla osta potranno essere inviate tramite il Portale ALI del Ministero dell’Interno dalle ore 9:00 del: 12 gennaio per i lavoratori stagionali del settore agricolo; 9 febbraio per i lavoratori stagionali del settore turistico; 16 febbraio per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione in materia migratoria con l’Italia; 18 febbraio per gli altri lavoratori subordinati non stagionali.

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