Qualificazione dei servizi, rileva la volontà delle parti
La Cassazione ribadisce che, per provare la natura della prestazione, non basta la generica forma contrattuale adottata
Lo svolgimento dell’attività di ricerca, per conto di terzi, non costituisce necessariamente una prestazione di servizi qualificabile come appalto o mandato, ma richiede un’accurata indagine relativamente alla effettiva e condivisa volontà negoziale dei contraenti, che può condurre all’identificazione di una diversa configurazione negoziale e sostanziale come, ad esempio, un’opera di consulenza ed assistenza tecnica.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 13587 di ieri, 4 giugno 2010, ha respinto il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria – avverso la decisione dei giudici merito, favorevole al contribuente – fondato sulla presunzione di operazioni non fatturate nel periodo d’imposta 1997, eseguite a beneficio di un committente comunitario, ritenute costituenti ...
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