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IMPRESA

La clausola «simul stabunt simul cadent» supera lo spoil system

Nel caso di una spa controllata da un ente pubblico territoriale, non c’è nessuna contraddizione rispetto alle indicazioni della Corte Costituzionale

/ Maurizio MEOLI

Giovedì, 10 febbraio 2011

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L’applicazione di una clausola simul stabunt simul cadent contenuta nello statuto di una spa partecipata (in misura quasi totalitaria) da un ente pubblico territoriale non costituisce violazione del divieto del c.d. “spoil system”. È quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Milano nella sentenza 6 dicembre 2010 n. 3310.

Lo statuto di una spa partecipata quasi esclusivamente dal Comune di Milano prevedeva un consiglio di amministrazione composto da sette membri: cinque (incluso il presidente) da nominarsi da parte del Comune e due da parte dell’assemblea. Lo statuto recava, inoltre, la seguente clausola: “Nel caso in cui venga a mancare la maggioranza degli amministratori di nomina comunale, il Comune di Milano provvede all’integrale rinnovo della propria

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