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LETTERE

Quote rosa: il disegno di legge è uno stimolo al rinnovamento

Martedì, 1 marzo 2011

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Caro Direttore,
Il CNDCEC difende le «quote rosa»: a che titolo?” e “Giulia Pusterla parli per sé”. Sono questi, in sintesi, il titolo e il commento del collega dell’Ordine di Verona (Nicola Fiorini, pubblicato lo scorso 26 febbraio) sul Ddl. quote rosa e sulla posizione del Consiglio nazionale.

È facile opporre che l’autore dell’articolo forse non ha presente che la consigliera Pusterla è Consigliere CNDCEC delegato all’Area per le Pari Opportunità, che esiste un Comitato Pari Opportunità nazionale nel nostro CNDCEC il quale è espressione dei vari CPO esistenti negli Ordini locali.
La sua voce è la voce di tutte le colleghe e i colleghi che compongono i comitati pari opportunità a livello locale e che hanno lavorato a lungo proprio per sostenere questo progetto di legge.

Non sarà l’opinione del collega veronese, ma sicuramente sostenere il Ddl. sulle quote rosa è stata quella dei Consiglieri nazionali, condividendo le idee dei vari CPO degli Ordini locali, quando hanno reputato importante porre l’accento su questa importante e delicata questione e hanno deciso che una delle dodici tavole rotonde del Congresso nazionale dei Dottori commercialisti a Napoli, dal 21 al 23 ottobre 2010, fosse dedicata proprio alle quote di genere.

E questo perché? “Si è reputato che il problema delle quote di genere fosse non solo una questione di equità tra uomini e donne nella ripartizione delle cariche, ma un problema che, se risolto, riuscirebbe a migliorare l’efficienza dell’intero sistema”. E ben venga che un Consiglio nazionale di professionisti si occupi anche di suggerire o appoggiare strumenti utili per la vita di un Paese.

Ora di sicuro non voglio far cambiare idea a nessuno, anche se sarei tentata di farlo, perché leggo nella lettera del collega più una provocazione che un completo dissenso al contenuto del Ddl. stesso.
Il CNDCEC appoggia le quote rosa, richiede la presenza del 30% nei collegi sindacali, consigli di amministrazione e organi di controllo delle società quotate e all’interno dello stesso Consiglio nazionale c’è solo una presenza femminile? Un po’ strano per chi sostiene le quote rosa.

Pertanto, auspico che sempre un numero maggiore di colleghi e colleghe, e non solo i CPO, non considerino il Ddl. quote rosa come un’imposizione della presenza femminile, ma un necessario iter per stimolare questa società a parlare (noi con queste lettere lo stiamo facendo) di rinnovamento di tutti i sistemi, dalla direzione della politica a quella di società private o pubbliche, ai vari consigli nazionali o locali.

E se proprio il nostro Consiglio nazionale, formato prevalentemente da uomini, ha recepito prima di altri questa richiesta di rinnovamento da più parti “urlata”, allora ben venga. Incominciamo dalle società quotate. Da qualche parte si incomincia sempre.
E, da ultimo, posso affermare che sono fiera di far parte di una categoria pensante anche sui problemi dell’intero sistema Paese.


Regina Patrizia Morisco
Componente Comitato Pari Opportunità dell’ODCEC di Bari

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