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LETTERE

Controllo incrociato e aliquote più basse per semplificare il sistema fiscale

Giovedì, 8 settembre 2011

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Spettabile Redazione,
in questo mese di agosto 2011, in Italia, i politici di maggioranza e quelli di opposizione hanno dato esempio dei loro limiti nell’affrontare seriamente gli argomenti utili al risanamento del bilancio pubblico e nel trovare soluzioni per la lotta all’evasione fiscale. Non credo che, tra loro, non vi sia proprio nessuno che capisca quali possano essere le soluzioni per avviare una lotta all’evasione e contemporaneamente reperire le risorse per lo sviluppo economico (inteso come vero sistema per rigenerare ricchezza e non per consumarla).

Ogniqualvolta si cede un bene o si effettua una prestazione o un servizio a fronte di un corrispettivo, questo “negozio giuridico” deve essere posto in essere con la “responsabilità solidale”  delle parti che vi partecipano.
Responsabilità solidale che deve sempre essere controllata e verificata in modo che il soggetto ricevente, e quindi pagante, possa detrarre ciò che gli spetta se il cedente o prestatore incassante effettua il versamento del suo debito.
L’IVA, regina delle imposte, nata basando la sua tecnica sulla partita doppia, viene però gestita, nei fatti, come partita semplice. È qui che si viene a creare il vulnus delle evasioni.

Potevano e possono ancora essere utili gli elenchi “clienti e fornitori”, con l’impegno e quindi con l’obbligatorietà da parte dell’Agenzia delle Entrate (o di un ente terzo e indipendente di validazione) di effettuare le verifiche incrociate e “validare” al contribuente la documentazione prodotta, cioè le operazioni indicate in detrazione d’imposta. Un contribuente che vede pervenire un “giudizio di correttezza” dall’Amministrazione fiscale potrà mai pensare di imbrogliarla? Ci penserà due volte, sapendo che i suoi documenti sono monitorati.

La grande evasione è possibile solo perché non si effettuano controlli sostanziali.
Reintrodurre il monitoraggio nei pagamenti in contanti, come proposto dal Governo nel 2006, e la presentazione degli elenchi “clienti e fornitori”, accompagnati dall’introduzione nel sistema fiscale della “responsabilità solidale tra cedente e cessionario per ogni negozio giuridico posto in essere istituendo il controllo incrociato permanente e sistematico”, in modo che “se il fornitore cedente non versa la sua imposta di questa ne viene inibita la detrazione al cessionario cliente”, produrrebbe questi effetti:
- i rapporti commerciali si verificherebbero solo tra imprenditori corretti, cacciando fuori dal mercato i disonesti;
- le imprese corrette, sane, libere dalla concorrenza sleale non farebbero ricorso alla manodopera in nero, non avendone più la convenienza;
- le risorse liberate potranno veramente essere destinate al risanamento del bilancio e alla riduzione del debito pubblico;
- tale sistema contribuirebbe a mettere in difficoltà le organizzazioni criminali perché monitorate nel portafogli;
- farebbe ritornare il lavoro in Italia: sia quello italiano fuggito all’estero, sia quello estero che ha abbandonato il nostro Paese.

Questi punti possono essere solo l’inizio di una semplificazione del sistema fiscale, con “il controllo incrociato sistematico e permanente” e con l’abbassamento delle aliquote.
Del resto, l’IVA è un’imposta al consumo, quindi bisogna educare il popolo che tutto è con l’IVA, anche se non la vedono, ed eliminare dal sistema le esenzioni perché generano evasioni.


Ferdinando Flora
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

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