Per la difesa del lavoratore, contestazioni disciplinari in tempi ragionevoli
Ciò deve valere anche se la complessità delle indagini richiede al datore di lavoro tempi lunghi per una precisa contestazione degli addebiti
Nel caso in cui il datore di lavoro muova delle contestazioni disciplinari nei confronti di un dipendente, l’esercizio di tale potere non può protrarsi per un tempo così lungo – rispetto all’epoca dei fatti contestati – da rendere impossibile al lavoratore l’esercizio del diritto alla difesa. Tutto ciò anche se il principio dell’immediatezza va inteso in senso relativo, tenendo conto della specificità dell’illecito disciplinare e del tempo necessario al datore di lavoro per espletare le indagini.
Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18772 di ieri, 14 settembre 2011.
Nella vicenda in oggetto, un lavoratore aveva subìto, a partire dal 1999, un progressivo demansionamento caratterizzato da incarichi fittizi e sostanzialmente inoperosi, ...
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