Subappalti per costruzioni edili in altri Paesi Ue, conta il «reverse charge»
Trattamento IVA differenziato a seconda che lo Stato dell’Unione europea applichi o meno il reverse charge obbligatorio
Nell’ambito del settore edile, può accadere che una società italiana effettui, per conto di un soggetto IVA stabilito in un altro Paese Ue (ad esempio, la Francia), lavori inerenti la costruzione di un fabbricato non situato in Italia. Può anche verificarsi che la società italiana si avvalga di subappaltatori locali, cioè stabiliti nel luogo di ubicazione dell’immobile in corso di edificazione.
Ai fini IVA, le domande da porsi riguardano essenzialmente l’individuazione del luogo impositivo e, relativamente al rapporto di subappalto, l’applicabilità del meccanismo del reverse charge, con traslazione dell’obbligo impositivo in capo al subappaltatore estero.
Riguardo al primo aspetto, in base all’art. 47 della Direttiva n. 2006/112/CE, recepito dall’art. ...
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