Immobili più tassati delle autovetture? Non è proprio così
Caro Direttore,
ho letto con molta attenzione la lettera pubblicata su Eutekne.Info, a firma del collega vicentino Giuseppe Rebecca (si veda “Il Fisco «favorisce» le auto e «penalizza» gli immobili in modo illogico”), e non posso esimermi dal fare alcune veloci considerazioni.
Il collega fa un sommario raffronto tra la tassazione sull’auto e quella sull’immobile e conclude affermando che il Fisco italiano manifesta da sempre un atteggiamento di favore per le auto e repressivo per gli immobili.
In merito, mi preme evidenziare la mia diversità di vedute sull’affermazione del primo tipo, in quanto i provvedimenti legislativi che si sono susseguiti mi hanno convinta, invece, che l’autovettura rappresenti, da qualche anno a questa parte, uno dei bersagli maggiormente colpiti dal Fisco italiano, con azioni incidenti sia direttamente che indirettamente.
Si pensi, ad esempio, all’aumento della IPT gravante sulle immatricolazioni: a tal proposito, per fare chiarezza, occorre evidenziare come tale imposta gravi, seppure in misura ridotta, anche nelle ipotesi di auto usata ritirata dalla concessionaria e ad essa successivamente intestata con il cosiddetto mini-passaggio.
Altra considerazione che mi sovviene è l’esistenza anche sulle autovetture di una tassa per il loro possesso, ossia il bollo, di recente soggetto a diversi rincari, ai quali si sono andati a sommare l’incremento subìto dalle tariffe delle polizze assicurative e dalle accise sui carburanti; tutte misure che hanno colpito duramente il settore automotive che, attualmente, registra una flessione superiore al 30% rispetto all’anno precedente, flessione a cui ha contribuito anche la rilevanza del possesso delle autovetture in campo redditometrico.
Con il varo, poi, della recente riforma del mercato del lavoro, ecco giungere con decorrenza 1° gennaio 2013 l’abbattimento della deducibilità dei costi sulle autovetture per imprese e professionisti dal 40% al 27,5%.
A mio modesto avviso, dietro tali misure si nasconde l’impellente necessità di fare cassa, deprimendo sempre più l’economia di un Paese che necessiterebbe, invece, di una politica strutturata di lungo periodo che le consenta una ripresa del proprio PIL.
Maria Teresa Morelli
Componente Giunta Nazionale UNGDCEC con delega alla fiscalità
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