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LETTERE

Cinque proposte di semplificazione fiscale

Mercoledì, 25 luglio 2012

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Caro Direttore,
mi permetto rispettosamente di avanzare le seguenti proposte di semplificazione:

- possibilità di invio di tutti i documenti fiscali (dichiarazioni, comunicazioni, elenchi) in formato PDF. Attualmente, per originarie esigenze di archiviazione nel sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate, invece di spedire le dichiarazioni ed i documenti firmati dal cliente, spediamo dei files, il cui contenuto non è chiaramente intellegibile – con l’ulteriore problematica relativa alla responsabilità della conformità dei dati che spediamo con quelli firmati dal cliente (che io sappia, nessuno confronta i files telematici con le dichiarazioni firmate, fidandosi del sistema). La tecnologia informatica oggi offre sistemi che consentirebbero di raggiungere lo scopo (trattabilità dei dati) senza perdere chiarezza (visibilità del modulo inviato), come ad es. il formato “PDF editabile”. Ne guadagnerebbero la certezza, la chiarezza, la “libertà” (finalmente il cittadino potrà riappropriarsi della propria dichiarazione senza dover utilizzare software di compilazione astrusi);

- adesione parziale alle contestazioni. Oggi le adesioni agli accertamenti ed ai PVC sono consentite solo in versione “integrale”, portando a situazioni paradossali (si litiga anche dove non si vorrebbe, si paga anche dove nulla sarebbe dovuto), e con il sospetto che la parte pubblica ne approfitti (chi ci garantisce che accanto ad un rilievo corretto non ne venga aggiunto uno “scorretto” solo per incassare di più, sapendo che il ricorso per vedersi riconosciuta la propria ragione non converrebbe per l’incremento di sanzione sulla parte che si riconosce dovuta?);

- sintesi della procedura “accertamento con adesione” con quella della “mediazione tributaria”: (si tratta di una duplicazione inutile), ed eliminazione del relativo limite di 20.000 euro (per assurdo, oggi al contribuente costa di più un contenzioso piccolo di uno grosso);

- coinvolgimento della Guardia di Finanza nella procedura contenziosa – ovvero accorpamento della “polizia tributaria” nell’Agenzia delle Entrate. Non è possibile che chi opera nella Guardia di Finanza non venga direttamente coinvolto nella fase contenziosa perdendo di vista i risultati del proprio lavoro;

- accorpamento delle norme relative alla esterovestizione, alle “CFC”, alle “società di comodo”, all’elusione fiscale ed alle altre presunzioni analoghe, nella normativa sui prezzi di trasferimento, trattandosi sostanzialmente di diverse angolature dello stesso fenomeno.

Chiedo troppo?


Giampiero Guarnerio
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

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