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OPINIONI

Per le semplificazioni fiscali bisogna ragionare sui dati indispensabili

Occorre certezza della norma e disponibilità al confronto con chi gestisce il patrimonio informativo delle imprese

/ Roberto BELLINI

Lunedì, 30 luglio 2012

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Pubblichiamo l’intervento di Roberto Bellini, Direttore Generale Assosoftware.

La recente proroga accordata dal Presidente del Consiglio dei Ministri per l’invio telematico del modello 770 fornisce interessanti spunti di riflessione anche rispetto al più generale dibattito in corso sulla semplificazione degli adempimenti fiscali, costituendone l’ennesima conferma della sua assoluta necessità.

Anche se la critica fondata sui ritardi di consegna del software nel caso specifico del modello 770 non appare condivisibile, visto che, grazie alle poche variazioni normative intervenute, tutte le procedure sono state consegnate con largo anticipo, non si può che condividere la richiesta e la concessione della proroga, soprattutto per la sovrapposizione delle scadenze di UNICO, il cui effetto sui versamenti è ben più importante per il gettito statale.

In linea generale la trasmissione telematica dei dati delle dichiarazioni, avvenendo a liquidazione e versamenti già effettuati, potrebbe essere effettuata anche successivamente, dal momento che il flusso elettronico dei dati è per definizione elaborabile e garantisce una immediata possibilità di gestione e di controllo delle informazioni.

Il problema di fondo non è l’adempimento in sé, ma la tipologia e la qualità delle informazioni richieste.

Il modello 770 rappresenta in questo un esempio emblematico.
Cos’è la dichiarazione annuale dei sostituti d’imposta se non il riepilogo di quello che è avvenuto nell’elaborazione dei libri paga durante l’anno e già in parte comunicato all’Amministrazione finanziaria?
Se si prende spunto dalle comunicazioni Uniemens all’INPS, si può verificare che ben due adempimenti 01M e DM10 sono stati eliminati sostituendoli con un flusso mensile delle informazioni estratte direttamente dall’elaborazione dei cedolini paga. I dati, in questo caso, vengono reperiti direttamente dalle paghe del mese senza alcun intervento da parte degli operatori e inviati telematicamente all’INPS; in un colpo solo sono stati raggiunti due obiettivi: semplificazione degli adempimenti e maggior controllo dei dati da parte dell’Amministrazione Pubblica.
Un modello analogo potrebbe essere adottato anche per le informazioni fiscali del 770, a patto però di attenersi strettamente a quanto presente nei sistemi informativi paghe, rinunciando se necessario a qualche dato di contorno.

Quindi prima di tagliare gli adempimenti bisogna ragionare sulle informazioni richieste e sulla effettiva disponibilità delle stesse.

Un altro caso di studio interessante è lo spesometro.
Il legislatore, spesso lontano dall’operatività del mondo reale, aveva immaginato un adempimento semplificato, limitato alle sole operazioni sopra una certa soglia e con tutta una serie di eccezioni, secondo la logica “meno dati chiedo più semplice è la compilazione”.
Tuttavia, alla prova dei fatti, individuare i casi e le eccezioni è risultato più complesso che comunicare tutte le operazioni, comportando alla fine la necessità di una pesante revisione dell’adempimento.
Comunicare dati telematicamente potrebbe non essere di per se un aggravio di lavoro per il contribuente, se le informazioni venissero estratte direttamente e automaticamente dai sistemi informativi aziendali, evitando la necessità di un ulteriore intervento manuale e magari eliminando anche la necessità di effettuare operazioni di diagnostica e di invio specifiche.
I componenti necessari potrebbero infatti facilmente essere già integrati nel software applicativo aziendale.
Raggiungere questi obiettivi non è affatto difficile: serve solo certezza della norma e disponibilità a confrontarsi sui dati richiesti con chi veramente gestisce il patrimonio informativo aziendale.

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