Di Stefano (Pd): sorteggio dei revisori da estendere alle società partecipate
Spettabile Redazione,
faccio seguito alla lettera del dottor Maurizio Ferri (si veda “E se il sorteggio dei revisori si estendesse alle società partecipate dal pubblico?”), per comunicarvi che, essendo stato invitato anch’io al Convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma l’8 ottobre 2013 presso l’Aula magna dell’Università Urbaniana (“I controlli dell’organo di revisione: la funzione di vigilanza sulla tenuta e sulla salvaguardia degli equilibri finanziari complessivi della gestione”), sono stato sensibilizzato, dalla Commissione di Studio coordinatrice dell’evento, sul tema dell’estensione del sorteggio dei revisori alle società partecipate dal pubblico.
Cogliendo l’importanza che tale proposta rivestiva per il rafforzamento del controllo della spesa negli enti locali, nonché riguardo l’apertura di nuove opportunità professionali, mi sono reso immediatamente promotore della presentazione di due emendamenti al DL 101/2013, recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, nella competente Commissione. Purtroppo, tali proposte di modifica sono state dichiarate inammissibili a giudizio di estraneità alla legge stessa. In data odierna (ieri, ndr) ho allora presentato in Aula il seguente ordine del giorno:
“La Camera, premesso che:
il comma 25 art 16 D.L. n. 138/2011, convertito in Legge n. 148/2011, prevede l’istituzione di un elenco dei revisori dei conti degli Enti locali, tenuto a cura del Ministero dell’Interno, dal quale siano estratti i nominativi dei revisori designati alla nomina degli organismi di controllo contabile;
che tale norma risulta encomiabile sotto il profilo della trasparenza dell’azione della Pubblica Amministrazione, poiché evita potenziali ingerenze rispetto la scelta di organismi che per la loro peculiarità debbono svolgere un ruolo di super partes;
che le Società partecipate dagli Enti Locali e Territoriali, gli Enti, le Agenzie, le ASL, le IPAB, le Aziende, pur rivestendo figure giuridiche autonome e/o privatistiche – dotate di collegio sindacale o dei revisori, nonché sempre più frequentante dell’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs 231/2001 – sono comunque di fatto una estensione dell’attività economica della Pubblica Amministrazione;
che tale norma applicata alle predette entità estenderebbe alle stesse quel principio fondamentale di trasparenza,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di inserire nel primo provvedimento utile l’applicazione del dettato del comma 25 dell’art 16 del DL n. 138/2011 convertito in legge n. 148/2011 anche alle entità partecipate e controllate dagli Enti Locali e Territoriali alle Regioni, sia per quanto riguarda il Collegio sindacale sia per l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs 231/2001”.
Mi auguro che i miei Colleghi possano sostenere tale iniziativa, che vedrebbe valorizzata l’attività svolta dai dottori commercialisti ed esperti contabili.
Marco Di Stefano
Deputato Pd
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