Solo il titolare risponde dell’accertamento all’impresa familiare
Illegittima l’estensione del maggiore reddito accertato nei confronti del collaboratore familiare
Con la sentenza n. 1144/9/14 del 25 febbraio 2014, la Commissione tributaria regionale di Roma si è pronunciata sulla legittimità dell’estensione dell’accertamento, effettuato nei confronti dell’impresa familiare, in capo al collaboratore familiare, a cui veniva imputata una quota pari al 49% del maggior reddito accertato.
Ai sensi dell’art. 5, comma 4 del TUIR, i redditi delle imprese familiari, di cui all’art. 230-bis c.c., sono imputati a ciascun familiare (coniuge, parente entro il terzo grado ed affine entro il secondo grado), che abbia prestato in modo continuativo e prevalente la sua attività di lavoro nell’impresa, limitatamente al 49% dell’ammontare risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’imprenditore e in proporzione alla sua
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