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Svalutazione crediti, soglia massima deducibile al vaglio della Cassazione

Secondo i giudici, per il raggiungimento del limite di deducibilità rilevano sia il fondo dedotto che quello tassato

/ Luca FORNERO e Silvia LATORRACA

Venerdì, 3 luglio 2015

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La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 13458/2015 offre lo spunto per tornare sul tema della determinazione dell’ammontare delle svalutazioni e degli accantonamenti per rischi su crediti deducibile dal reddito d’impresa.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 106 comma 1 del TUIR, le suddette svalutazioni e accantonamenti sono deducibili in ciascun periodo d’imposta nel limite dello 0,5% del valore nominale o di acquisto dei crediti stessi.

Fino ad oggi, l’attenzione della giurisprudenza e dell’Amministrazione finanziaria si è per lo più concentrata sui crediti da assumere come base per il computo della svalutazione deducibile.
Infatti, negli anni, si è creato un contrasto sulla rilevanza, o meno, dei crediti ceduti con clausole pro solvendo. Nel dettaglio, ...

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