I redditi esteri stoppano il redditometro
La Cassazione ribadisce che bisogna dimostrare la durata e l’entità dei redditi che integrano la prova contraria
I redditi prodotti all’estero e fiscalmente irrilevanti in Italia possono costituire prova contraria all’accertamento sintetico, se il contribuente dimostra che l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso possono costituire circostanze sintomatiche del fatto che la spesa per incrementi patrimoniali sia stata sostenuta proprio con tali redditi, non essendo invece necessaria la prova che l’esborso delle spese sia stato finanziato proprio tramite l’entrata di cassa rappresentata dai redditi esteri. È questo, in sintesi, l’assunto desumibile dall’ordinanza della Cassazione n. 14324 di ieri.
In tema di prova contraria, l’Amministrazione ha sempre puntualizzato che il contribuente deve fornire la dimostrazione dell’utilizzo del reddito ...
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