Il favor rei prevale sulle preclusioni processuali tributarie
L’interesse pubblicistico del favor rei «scavalca» l’onere di devoluzione delle questioni non esaminate
L’art. 3 comma 3 del DLgs. 472/97 stabilisce che “se la legge in vigore al momento in cui è stata commessa la violazione e le leggi posteriori stabiliscono sanzioni di entità diversa, si applica la legge più favorevole, salvo che il provvedimento di irrogazione sia divenuto definitivo”.
In caso di successione di leggi sanzionatorie nel tempo, quindi, il limite che osta all’applicabilità del favor rei è la definitività dell’atto.
Quid iuris se l’atto è ancora definitivo in quanto il processo è pendente, ma il ricorso è stato dichiarato inammissibile oppure sono emerse altre preclusioni processuali?
Ipotizziamo che un contribuente ricorra contro un accertamento o un ruolo, e che le sanzioni siano oggetto di modifica normativa più favorevole.
Il ricorso viene dichiarato
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