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LETTERE

Il Fisco italiano e le promesse di semplificazione tradite

Giovedì, 15 settembre 2016

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Gentile Redazione, 
scrivo con riferimento alla platea allargata di soggetti (professionisti e altri) tenuti a fornire al Fisco i dati dettagliati delle proprie fatture emesse a partire dal 1° gennaio 2016 (si veda “Precompilata, aumentano i soggetti obbligati alla comunicazione dei dati” di ieri).
Si tratta – tra questi – anche degli psicologi e dei veterinari.

La norma è inserita nell’ambito delle informazioni che servono poi all’Amministrazione finanziaria per costruire l’ossatura del modello 730 precompilato e fornire, “facendo bella figura”, un’idea del Fisco che mette a disposizione i propri dati per semplificare l’adempimento dichiarativo dei contribuenti italiani.

L’adempimento si inserisce in modo prorompente e disaggregato nello scenario fiscale italiano, imponendo nuovi e pesanti aggraviretroattivi” a talune categorie di contribuenti.
Infatti i contribuenti “minimi” e “forfetari”, che sono tali per espressa previsione normativa, hanno goduto e avrebbero diritto di godere attualmente (e per il futuro) di tutta una serie di agevolazioni e riduzione di adempimenti (legislativamente previsti) proprio a motivo della loro natura di soggetti marginali o comunque con ridotti volumi dimensionali di prestazioni.
Essi sono esonerati dallo spesometro e da altri adempimenti contabili (salvo particolari categorie di operazioni quali l’integrazione dell’IVA su fatture passive), rimanendo solo obbligati alla numerazione e conservazione delle fatture.

Di fatto, con i provvedimenti correlati all’estensione della platea dei soggetti obbligati a comunicare informazioni al Fisco per poi confluire nel 730 precompilato, si viene a creare una situazione di conflitto tra norme.

Avendo già vissuto per il 2015 l’esperienza dei medici e del loro rapporto con il Sistema tessera sanitaria, posso affermare che anche per coloro che sono in contabilità semplificata non è stata una passeggiata l’adempimento scaduto lo scorso 2 febbraio 2016, termine prorogato rispetto all’originaria scadenza del 31 gennaio. A maggior ragione non lo è stata per coloro che nel 2015 (e adesso anche altre categorie dal 2016) erano e sono in regime dei minimi o forfetari.

Il sito del Sistema tessera sanitaria, in ossequio a quanto richiede la norma, consente di procedere all’inserimento delle informazioni in alternativa:
- direttamente da parte del soggetto interessato con digitazione manuale e assai poco agevole;
- tramite delega (anche questa con meccanismo poco agevole/lineare) a professionista contabile.

In ogni caso è richiesta una serie di informazioni, quali:
- generalità del cliente, codice fiscale;
- tipo prestazione (con vari tipi di prestazioni da scegliere);
- importo prestazione;
- data fattura o documento;
- data incasso documento (la registrazione va fatta solo se l’incasso è compreso nel range dell’anno per il quale si comunicano i dati, altrimenti slitterà, con nuova comunicazione, all’anno coerente con l’anno di incasso).

Tutto questo meccanismo consente appunto al Fisco italiano di predisporre il 730 precompilato, peraltro facendo sembrare tutto questo molto professionale come qualità del servizio offerto, ma senza minimamente accennare al costo e sacrificio in termini di tempi aggiuntivi e costi per l’utenza obbligata a fornire queste informazioni .

Inoltre appare, a parere di chi scrive, un obbligo aggiuntivo che “tradisce” le promesse di semplificazione sancite dalle norme che regolano gli adempimenti dei contribuenti minimi e forfetari, che saranno pure soggetti di minori volumi dimensionali, ma non sono certamente pochi.

Ancora, il “vizio” tutto italiano di scrivere obblighi e metterli nero su bianco “a posteriori”, ma con applicazione retroattiva, non serve certo a creare quella compliance che tanto il Fisco cerca dai contribuenti italiani, né tantomeno a evitare di “violentare” quotidianamente una norma di legge quale è lo “Statuto dei contribuenti”.

Chi semina poi raccoglie...


Paolo Bertamino
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Genova

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