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Domenica, 8 giugno 2025

FISCO

Ravvedimento da dichiarazione infedele senza riduzione del terzo

Anche per il 730, vale l’equiparazione tra dichiarazione infedele sanata nei 90 giorni e dichiarazione inesatta

/ Alfio CISSELLO e Massimo NEGRO

Sabato, 15 ottobre 2016

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L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 42 del 12 ottobre 2016, affronta, sebbene in termini generali, i nessi che possono intercorrere tra la dichiarazione infedele (artt. 1, 2 e 5 del DLgs. 471/97) e il ravvedimento operoso (art. 13 comma 1 lettere da b) a b-quater) del DLgs. 472/97).

Per prima cosa, si confermano due principi, a dire il vero pacifici da molto tempo:
- il contribuente, nel momento in cui ravvede la dichiarazione infedele, deve provvedere, autonomamente, al ravvedimento delle violazioni prodromiche come ad esempio quelle sulla fatturazione/registrazione delle operazioni, posto che non può applicare gli istituti del cumulo giuridico e della continuazione;
- la violazione di dichiarazione infedele assorbe quelle sui versamenti, per cui il contribuente non deve anche versare

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