La fatturazione elettronica non ci toglierà la professione della consulenza
Spettabile Redazione,
vi scrivo con riguardo alla lettera di Della Ragione (si veda “Con la fatturazione elettronica perderemo il nostro indotto”), che condivido, tranne su un punto su cui mi permetto di dissentire.
Per quale ragione i CAF – e tutti gli altri organismi imprenditoriali e “digitali” (compresi quelli guidati da qualche collega che ostenta ottimismo per l’avvento delle fatture elettroniche) che si impadroniranno nei prossimi anni dei servizi fiscali e contabili a scarso valore aggiunto – dovrebbero sottrarre alla nostra categoria anche la nobile professione della consulenza?
Io credo e spero che saremo capaci di far comprendere alla società e ai nostri clienti la netta differenza che sempre rimarrà tra la consulenza di un dottore commercialista, frutto – come osserva giustamente Della Ragione – di anni di studi multidisciplinari (e non informatici...) e di esperienze maturate sul campo, e quella che verrà propinata dai suddetti soggetti.
Qualcuno certamente abboccherà, attratto dalle tariffe inferiori e dalle campagne di marketing: poi però, forse, si leccherà le ferite e diventerà il nostro migliore testimonial. Solo così potremo continuare a esistere dignitosamente (il che non implica – per usare le sue parole – conservare la barca, senza la quale la maggioranza di noi e dei nostri clienti vive bene lo stesso).
Mario Iadanza
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso
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