L’ente può patteggiare per illeciti che prevedono l’interdizione temporanea
Il rito alternativo è comunque possibile se il procedimento per il reato presupposto è definibile secondo la previsione generale dell’art. 444 c.p.p.
Con la sentenza n. 14736 depositata ieri, la Cassazione ha precisato i criteri di ammissibilità del patteggiamento richiesto dall’ente chiamato in giudizio ex DLgs. n. 231/2001.
L’art. 63 del DLgs. n. 231/2001
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