Indebita percezione o truffa aggravata per le false dichiarazioni all’INPS
Negli anni la giurisprudenza di legittimità ha assunto posizioni differenti in base alle modalità di esecuzione dell’illecito
Commette reato il datore di lavoro che trasmette false dichiarazioni all’INPS – od omette di fornire informazioni dovute - al fine di ricevere il conguaglio per somme in realtà mai corrisposte al dipendente a vario titolo (assegni familiari, indennità per malattia, cassa integrazione guadagni, ecc.) o di ottenere l’esenzione dal pagamento di una somma dovuta all’Istituto.
Su tale argomento, la Corte di Cassazione si è espressa negli ultimi anni con posizioni differenti, ritenendo alternativamente sussistenti il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.). La conseguenza della scelta del reato per il quale condannare l’autore ha una rilevanza che ...
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