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LAVORO & PREVIDENZA

Indebita percezione o truffa aggravata per le false dichiarazioni all’INPS

Negli anni la giurisprudenza di legittimità ha assunto posizioni differenti in base alle modalità di esecuzione dell’illecito

/ Stefania MARASCIUOLO

Lunedì, 2 luglio 2018

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Commette reato il datore di lavoro che trasmette false dichiarazioni all’INPS – od omette di fornire informazioni dovute - al fine di ricevere il conguaglio per somme in realtà mai corrisposte al dipendente a vario titolo (assegni familiari, indennità per malattia, cassa integrazione guadagni, ecc.) o di ottenere l’esenzione dal pagamento di una somma dovuta all’Istituto.

Su tale argomento, la Corte di Cassazione si è espressa negli ultimi anni con posizioni differenti, ritenendo alternativamente sussistenti il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.). La conseguenza della scelta del reato per il quale condannare l’autore ha una rilevanza che ...

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