ACCEDI
Domenica, 9 novembre 2025

NOTIZIE IN BREVE

Confprofessioni chiede al Governo più semplificazioni fiscali

/ REDAZIONE

Mercoledì, 17 ottobre 2018

x
STAMPA

La proposta di legge A.C. 1074, recante Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale, “va nella giusta direzione, ma occorre più coraggio su alcuni interventi e maggiore attenzione su misure che sulla carta sembrano semplificazioni, ma nell’applicazione concreta si risolvono in nuovi adempimenti”. È quanto ha sostenuto ieri una delegazione di Confprofessioni, nel corso di un’audizione presso la Commissione Finanze della Camera.

In un contesto internazionale che vede l’Italia essere fanalino di coda (subito a ridosso del Lesotho e prima di Libano e Indonesia) per ciò che riguarda la complessità del sistema fiscale, quello che serve, ha spiegato Confprofessioni, è uno “choc di semplificazioni”.

In questo senso, andrebbe riconsiderato l’art. 21 del provvedimento, che mira ad estendere ai liberi professionisti e lavoratori autonomi che optino per il regime di contabilità ordinaria il metodo della tassazione separata ad aliquota fissa del 24% dei proventi mantenuti a disposizione dell’attività economica e non prelevati come reddito personale, secondo quanto già previsto per le imprese.

“Sul piatto – hanno ricordato i rappresentanti della confederazione interprofessionale con una nota diffusa ieri – ci sono 500 milioni di euro che potrebbero essere allocati in maniera diversa e più aderente alle previsioni del DEF e della legge di bilancio. Se, infatti, il Governo sembra orientato ad abolire l’IRI (Imposta sui redditi imprenditoriali), appare contraddittorio introdurre un meccanismo in capo ai liberi professionisti che ricalca appunto quell’imposta”.

Peraltro, la misura porterebbe con sé una “mole di adempimenti che rischiano di diventare addirittura più gravosi e meno convenienti rispetto al beneficio fiscale previsto dall’imposta sul reddito professionale”. Per questo, Confprofessioni propone di sostituirla con una “serie di interventi nei confronti dei professionisti che possono essere più efficaci”.

Uno di questi potrebbe essere “l’accesso al piano Industria 4.0, per sostenere i processi di aggregazione, anche societaria, tra i professionisti, attraverso una detassazione delle STP tra giovani nella fase di start-up; e ampliare il novero delle spese per investimenti infrastrutturali da portare in deduzione”.

Confprofessioni propone anche di “estendere ai professionisti le agevolazioni previste per le imprese per la promozione delle attività locali”. In più, andrebbe chiarito il regime di applicazione dell’IRAP sulle categoria professionali, “istituto che ha dato luogo a problemi e confusioni. Un provvedimento del genere alleggerirebbe non poco il carico fiscale in capo ai professionisti”.

TORNA SU