Per la somministrazione a termine non sempre va indicato il nome del sostituito
La Cassazione fornisce utili indicazioni sulla previgente normativa sulle causali, che possono essere valide anche in relazione alla nuova disciplina
Con la sentenza n. 3463/2019 la Cassazione si è pronunciata su un caso di contratti di lavoro somministrato a termine stipulati sotto la vigenza del DLgs. 276/2003, oggi abrogato, di cui il lavoratore contestava la legittimità sotto diversi profili inerenti la causale che vi era stata apposta.
Questa decisione è utile in quanto le indicazioni fornite dalla Corte potrebbero essere attualmente utilizzate per applicare la nuova normativa in materia.
Il DL 87/2018 (decreto dignità) ha infatti reintrodotto la necessità di specificare la causale nei contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi e ha esteso tale obbligo, unitamente alla applicazione della disciplina sul contratto a tempo determinato salvo le eccezioni indicate dall’art. 34 comma 2 del DLgs. 81/2015, ai contratti a tempo determinato ...
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