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LAVORO & PREVIDENZA

Per la somministrazione a termine non sempre va indicato il nome del sostituito

La Cassazione fornisce utili indicazioni sulla previgente normativa sulle causali, che possono essere valide anche in relazione alla nuova disciplina

/ Giada GIANOLA

Venerdì, 8 febbraio 2019

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Con la sentenza n. 3463/2019 la Cassazione si è pronunciata su un caso di contratti di lavoro somministrato a termine stipulati sotto la vigenza del DLgs. 276/2003, oggi abrogato, di cui il lavoratore contestava la legittimità sotto diversi profili inerenti la causale che vi era stata apposta.
Questa decisione è utile in quanto le indicazioni fornite dalla Corte potrebbero essere attualmente utilizzate per applicare la nuova normativa in materia.

Il DL 87/2018 (decreto dignità) ha infatti reintrodotto la necessità di specificare la causale nei contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi e ha esteso tale obbligo, unitamente alla applicazione della disciplina sul contratto a tempo determinato salvo le eccezioni indicate dall’art. 34 comma 2 del DLgs. 81/2015, ai contratti a tempo determinato ...

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