Unione giovani: «Necessario rimodulare le scadenze fiscali»
“Nell’ambito di una più ampia e tangibile semplificazione fiscale, ciò di cui abbiamo urgente bisogno è una razionalizzazione” delle scadenze. L’Unione giovani commercialisti torna sulla necessità di rimodulare il calendario fiscale, in modo da evitare che gli “ingorghi burocratici” si “ripetano all’infinito”.
L’ultimo in ordine di tempo riguarda i termini per la presentazione delle istanze di adesione a rottamazione-ter e saldo e stralcio, la cui scadenza è prevista per oggi. Negli ultimi giorni sono state registrate diverse criticità, dai blocchi informatici ai ritardi nell’attivazione dei codici pin e delle dichiarazioni ISEE, che hanno indotto i commercialisti a richiedere lo spostamento della scadenza al 31 maggio.
“È una beffa – commenta il Presidente dell’Unione, Daniele Virgillito, nel comunicato stampa diffuso ieri – che debbano essere i professionisti a implorare una proroga che aiuti lo Stato a fare cassa con la pace fiscale”. A maggior ragione se la si chiede per “motivazioni palesemente legate alle inefficienze della P.A.”.
“Oltretutto – aggiunge il numero uno dell’associazione sindacale – senza dimenticarci le stravaganti considerazioni dell’agente alla riscossione per le Province siciliane che, prendendo atto delle segnalazioni di professionisti e utenti, confidava nella loro ulteriore collaborazione, auspicando di convogliare gli accessi alla piattaforma fuori dagli orari di ufficio ordinari, per scongiurare i continui blocchi informatici che, ancora oggi, stanno affliggendo i professionisti”.
Secondo l’UNGDCEC, si tratta di una situazione “surreale”, destinata a ripetersi se non si procederà con una rimodulazione complessiva delle scadenze. “Lo avevamo già proposto a febbraio – ricorda Virgillito in proposito –, avvertendo sull’imminente diluvio di scadenze e adempimenti, che puntualmente è arrivato, mettendo a dura prova studi professionali, contribuenti e imprese”.
Una richiesta rimasta per il momento inascoltata, che costringe l’Unione a “rilanciare” l’allarme. “Chiedere continuamente a professionisti e contribuenti di gestire l’emergenza – conclude il comunicato stampa – è inaccettabile”.
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