ACCEDI
Sabato, 3 maggio 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

Il contribuente deve avere accesso agli atti penali nelle frodi IVA

La Corte di Giustizia enuncia un principio raramente applicato dagli uffici fiscali nazionali

/ Alfio CISSELLO

Giovedì, 17 ottobre 2019

x
STAMPA

download PDF download PDF

La Corte di Giustizia, con la sentenza relativa alla causa C-189/18 di ieri, ha enunciato principi di diritto importanti, sebbene la causa tragga origine da una disposizione della legge IVA ungherese non presente nel diritto nazionale.

I giudici affermano che il diritto comunitario non osta a una normativa o prassi  secondo cui, in tema di disconoscimento della detrazione, l’Amministrazione “è vincolata dalle constatazioni di fatto e dalle qualificazioni giuridiche, da essa già effettuate nell’ambito di procedimenti amministrativi connessi avviati nei confronti dei fornitori di tale soggetto passivo, sulle quali si basano le decisioni divenute definitive che accertano l’esistenza di una frode relativa all’IVA commessa da tali fornitori”.

Una disposizione ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU