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Diritto di usufrutto su terreni deducibile se a tempo determinato

/ REDAZIONE

Martedì, 12 novembre 2019

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Con la risposta a interpello n. 480, pubblicata ieri, 11 novembre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, data la similitudine tra l’acquisizione del diritto di superficie e l’acquisizione del diritto di usufrutto a tempo determinato su terreni, anche in riferimento a tale seconda fattispecie trovano applicazione i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con le ris. nn. 157/2007 e 192/2007, secondo cui, in caso di diritto di superficie costituito a tempo determinato, la disciplina dello scorporo del valore del terreno di cui all’art. 36 comma 7 ss. del DL 223/2006 (conv. L. 248/2006) non è applicabile, in quanto il superficiario non acquista la proprietà del terreno ma solo un diritto.

Conseguentemente, il costo sostenuto per l’acquisizione del diritto di usufrutto su terreno a tempo determinato risulta fiscalmente deducibile.

L’Agenzia delle Entrate ha, inoltre, precisato che, ove, come avvenuto nel caso di specie, il diritto di usufrutto sia stato rilevato tra le immobilizzazioni immateriali, i costi sostenuti per la costituzione a tempo determinato devono concorrere alla determinazione del reddito pro rata temporis per la durata del contratto.
Analogo trattamento era stato previsto dalla ris. n. 157/2007, secondo cui, qualora il diritto di superficie a tempo determinato venga rilevato tra le immobilizzazioni immateriali, distintamente rispetto al bene principale, il costo del diritto di superficie è fiscalmente deducibile ex art. 103 comma 2 del TUIR, ai sensi del quale “le quote di ammortamento del costo dei diritti di concessione e degli altri diritti iscritti nell’attivo del bilancio sono deducibili in misura corrispondente alla durata di utilizzazione prevista dal contratto o dalla legge”.

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