ACCEDI
Giovedì, 13 novembre 2025 - Aggiornato alle 6.00

NOTIZIE IN BREVE

Reazione forte del Consiglio nazionale contro le mele marce

/ REDAZIONE

Sabato, 21 dicembre 2019

x
STAMPA

Ci sono anche dei commercialisti tra i 334 soggetti arrestati nel corso della maxi operazione contro la ’ndrangheta, condotta tre giorni fa dai carabinieri. Al momento non è ancora chiaro quanti rappresentanti della categoria siano coinvolti né quali siano le accuse a loro carico ma, con un comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri, il Consiglio nazionale ha voluto subito prendere le distanze, pur sottolineando la necessità di non cadere nelle generalizzazioni.

“Se i loro legami con la malavita organizzata dovessero essere confermati – ha spiegato Massimo Miani, Presidente del CNDCEC –, ci troveremmo di fronte a un fatto di una gravità assoluta, contro il quale la categoria saprà reagire. In questi casi, però, è sempre bene non generalizzare: ogni realtà associativa ha al suo interno delle mele marce”.

Tra gli iscritti all’Albo, ha voluto ricordare il numero uno dei commercialisti italiani, ci sono tanti professionisti che sono “quotidianamente impegnati al fianco delle istituzioni, ad esempio nella gestione dei beni sequestrati alle mafie. Professionisti spesso troppo esposti e indifesi, specie in territori, tra cui anche la Calabria, nei quali la presenza dello Stato è più debole”.

Su tutti il caso di Liberato Passarelli, compianto Presidente dell’Ordine di Castrovillari, ucciso nel 2009 (proprio in questi giorni ricorre il decennale) nello svolgimento della sua attività di curatore fallimentare. “Episodi che, ieri come oggi, dovrebbero far riflettere tutti – ha aggiunto Miani – sui rischi cui possono andare incontro nello svolgimento delle loro funzioni i tanti professionisti italiani al servizio delle istituzioni e che è bene ricordare proprio quando vicende giudiziarie come quella odierna rischiano di infangare il buon nome di un’intera categoria”.

Pur chiedendo dei necessari distinguo, il Consiglio nazionale ha anche voluto sottolineare che la reazione nei confronti delle mele marce sarà forte. “Non permetteremo – ha spiegato Giorgio Luchetta, delegato alla deontologia e prossimo Vicepresidente – che la reputazione dei commercialisti venga macchiata da chi tradisce così clamorosamente i principi etici e deontologici della professione. Il Consiglio nazionale è da tempo impegnato a illustrare sui territori i contenuti del nostro codice deontologico e di quello delle sanzioni. Teniamo decine e decine di convegni in tutti Italia ai quali partecipano migliaia di colleghi appassionati, che hanno ben chiaro quanto etica e deontologia siano capisaldi irrinunciabili per ogni professionista che voglia essere degno di questo nome”.

TORNA SU