Fusione per incorporazione rilevante per la bancarotta
Per la responsabilità degli amministratori serve però la prova della pericolosità dell’operazione
Il rapporto tra operazioni straordinarie societarie e bancarotta fraudolenta è un tema delicato e dibattuto. Con la sentenza n. 9398 depositata ieri, la Corte di Cassazione affronta la questione della rilevanza penale di un’operazione di fusione a seguito del fallimento di una delle società coinvolte.
La giurisprudenza ha già avuto modo di esprimersi nel senso che, nell’ipotesi di incorporazione per fusione di società in cui il fallimento riguarda solo la società incorporante, è possibile configurare i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale a carico degli amministratori e dei concorrenti esterni della società incorporata anche in relazione a condotte illecite riguardanti quest’ultima e commesse prima della fusione (cfr. anche Cass. nn. 6904/2017 e 32728/2014).
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