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Accesso ai dati telefonici autorizzato solo da autorità indipendenti

La Corte di Giustizia pone l’attenzione sulla data retention

/ Alberto CALZOLARI e Daniel SPAGGIARI

Mercoledì, 14 aprile 2021

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La Corte di Giustizia, lo scorso 2 marzo, ha emesso una sentenza (causa C-746/18) di grandissimo rilievo sulla garanzia dei dati personali e, più in generale, sulla protezione della sfera privata dei cittadini rispetto ai poteri d’indagine delle autorità pubbliche. La domanda pregiudiziale (ex art. 267 del TFUE) della Corte di Cassazione estone verteva sulla compatibilità col diritto Ue della disciplina nazionale sull’accesso ai dati delle comunicazioni elettroniche. Non si tratta dell’intercettazione delle conversazioni, bensì del profilo oggettivo e soggettivo conseguente alla data retention, ossia alla conservazione dei dati relativi al traffico telefonico. Le compagnie telefoniche, infatti, immagazzinano tutti i dati relativi alle chiamate e in particolare: i dati anagrafici

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